lunedì 16 maggio 2011

MANOVRA DI ENTRATA ALL'ORMEGGIO:

La manovra piu' adatta per rientrare all'ormeggio (di prua) è quella della figura (fig.6 ) seguente (nell'ipotesi che l'entrata sia da dove spira il vento):

figura 6: rientro all'ormeggio (o inversione in un canale)

• Occorre superare l'ormeggio almeno di una decina di lunghezze (della barca), poi cambio in retromarcia (con barra fuoribordo/timone al centro finche' non si e' fermi) (posiz 1 della figura
6);
• Poi in retromarcia fino alla posizione 3 della figura 6;
• In posizione 3, cambio in folle, ruotare il fuoribordo a sinistra (barra a destra), inserire la marcia avanti, e, con brevi colpi di acceleratore, portarsi via via in posizione 6 -7;
• Dalla posizione 7 con motore al minimo (piu' o meno a minima velocità a seconda dell'intensità del vento) arrivare paralleli alla banchina con abbrivio minimo fino alla altezza del posto barca (posizione 9 della figura 6) , ed a questo punto ruotare con decisione la barra timone a destra (timone a sinistra) per rientrare al posto barca (se si e' calcolata bene la velocità non occorrerà nemmeno dare retromarcia al fuoribordo per fermarsi).
In questa manovra, la fase critica e' dalla posizione 7 alla 9, in quanto, in funzione della intensità del vento, occorrerà calcolare quando mettere in folle (in genere due lunghezze di barca prima del posto) o se addirittura arrivare a marcia avanti fino alla posizione 9. Con il motore in folle e' indispensabile che il timone sia abbassato per garantirsi la possibilità di variare la direzione (si ribadisce che senza trazione il fuoribordo non agisce da timone).

MANOVRA DI USCITA DALL'ORMEGGIO

La manovra piu' adatta per uscire da un ormeggio di prua con vento al traverso (posiz.1 di fig 5) sarà quella indicata (nell'ipotesi che l'uscita ove si vuole dirigere sia da parte da dove spira il vento):

 figura 5:Uscita dall'ormeggio (di prua)

Consigli per le manovre di ormeggio

Se possibile, tenere sempre un po' di deriva abbassata (minimo posizione 1 o 2 della figura 1 seguente se non c'e' fondale sufficiente per tenerla completamente abbassata), altrimenti la barca tende a “scivolare” sull'acqua senza controllo.

Figura 1: Varie posizioni della deriva e valori corrispondenti di immersione

• Considerare che, senza il motore in trazione, lo stesso non permette di cambiare direzione (non è un timone, se non quando l'elica spinge); di conseguenza, per sfruttare l'abbrivio durante le manovre in folle, la direzionalità deve essere impressa tramite il timone della barca;
• Come conseguenza del punto precedente, quando non è possibile tenere abbassato il timone (che pesca circa 1,20 mt), e' necessario tenere il motore a marcia avanti, magari al minimo, ma sembre in tiro (se il motore è anche dotato di elica da spinta a passo ridotto, esso consente i muoversi a bassissima velocità);
• Il vento a gisce di piu' sulla prua (mascone) che sulla poppa dell'imbarcazione;
• Come conseguenza del punto precedente, in presenza di vento la barca tende a mettersi di poppa rispetto al vento (figura 2) o comunque a far abbattere la prua.

 Figura 2: posizione nella quale tende a disporsi la barca in presenza di vento

• Non si puo', andando in retromarcia, tentare di far ruotare la prua controvento, in quanto il vento che agisce piu' sulla prua che sulla poppa, combinato con la spinta del fuoribordo, genera un modo traslatorio nella direzione del vento, come indicato nella figura seguente:
Figura 3: La barca si sposta sottovento, ma non ruota!!
Tenuto conto del fatto che il fuoribordo è posizionato a destra della poppa (essendo il timone al centro) per manovrare controvento e' meglio fare in modo che la curva (anzi la rotazione) avvenga verso sinistra in quanto in questo modo la coppia di forze che si genera a causa del fatto che il motore non spinge sulla mezzeria, e' favorevole alla rotazione della barca verso sinistra (come indicato nella figura sottostante):

 Figura 4: Il motore non al centro dello specchio di poppa genera una coppia di forze


MANOVRE con il motore fuoribordo

Normalmente sui vari manuali, nonché nei testi di esame per la patente, a proposito delle manovre di ormeggio, si evidenzia sempre il comportamento della barca in relazione al tipo di elica (destrorza, sinistrorza etc) quasi mai menzionando il fatto che, per una cabinatino a deriva mobile con il il motore fuoribordo appeso sullo specchio di poppa lateralmente anziche centralmente, i problemi durante le manovre non dipendono soltanto dall'effetto evolutivo dell'elica ma da tanti altri fattori.
Infatti è il vento piu' che la corrente (anche tenuto conto che spesso la deriva è sollevata per problemi di fondale) il “nemico” maggiormente da temere per una corretta manovra di ormeggio.
Lo scritto che segue rappresenta un tentativo di spiegare come effettuare le manovre di ormeggio mantenendo sempre il controllo dell'imbarcazione.
La barca, normalmente, soprattutto a deriva sollevata parzialmente, risulta molto sensibile al vento laterale (ma anche a quello da altre direzioni), soprattuto al mascone: in pratica la barca tende a “scivolare” di prua e ne diventa molto difficile il controllo a motore. Cio' anche tenendo presente, quanto già detto e cioe' che il posizionamento del motore non esattaemente sulla mezzeria, produce effetti non simmetrici rispetto l'asse longitudinale della barca stessa.
Le considerazioni che seguono si riferiscono ad una barca con motore fuoribordo appeso sullo specchio di poppa a destra (vedi foto sotto) ed ormeggiata di prua.

Tali considerazioni possono essere facilmente estrapolate e ricondotte al caso di barca con il motore appeso a poppa a sinistra anziche' e/o ormeggiate in modo differente. L'importante e' cercare di capire gli effetti del vento nelle varie manovre descritte.